spazi condivisi

Riorganizzazione degli uffici in base alla normativa COVID19: il ruolo chiave dei business center

In questo periodo di emergenza sanitaria, caratterizzato dall’adozione di tutte le misure atte ad evitare al massimo il contagio da Covid19, molte aziende, costrette finora alla chiusura, dovranno nell’imminente Fase 2, modificare la loro riorganizzazione al fine di tutelare dipendenti e clienti.

La misura ritenuta più efficace e quindi obbligatoria – insieme all’igiene personale delle mani- e che quindi impatterà maggiormente in tale riorganizzazione è il distanziamento sociale, che va da 1 mt a 1,80 tra le persone, diverso da Regione a Regione. Ciò comporterà una ridefinizione totale dei layout degli uffici, non solo per quanto riguarda le aree comuni (reception, sale d’attesa, aree break, sale meeting) ma soprattutto relativamente alla distribuzione ed al numero delle scrivanie all’interno dei vari ambienti, che devono garantire un’adeguata distanza tra le persone che vi lavorano.

Se si pensa alle tendenze di questi anni in tema di ottimizzazione degli spazi lavorativi e di smartworking, il Coronavirus potrebbe in qualche modo costringere le aziende che le hanno adottate ad un parziale o totale passo indietro.

coworking

Molte aziende, infatti, in particolare quelle più grandi, negli ultimi anni hanno operato un redesign totale delle loro sedi, limitando il numero delle scrivanie per renderlo persino inferiore al numero dei dipendenti che a rotazione le utilizzano; a privilegiare soluzioni in open space per tutti, eliminando tutte le gerarchie;  a moltiplicare le aree comuni – sale meeting e conferenze, aree caffè, zone relax- per consentire ai dipendenti di incontrarsi in ambienti di dimensioni più contenute. L’ultimo quinquennio poi, ha visto una crescita progressiva ed esponenziale dei coworking, grandi locali open space condivisi da professionisti, free-lance e piccoli imprenditori al fine di favorire le sinergie, risparmiare sui costi dell’ufficio, lavorare in ambienti stimolanti e professionali, anziché da casa.

Se è presto per dire se il Coronavirus porterà alla fine dei coworking, sicuramente colossi come We Work e Spaces, che operano nel settore, non potranno che subire dei grossi contraccolpi.

Più in generale, tutte le imprese saranno costrette a ripensare ai loro spazi, in particolare quelle che hanno sede presso appartamenti uso ufficio con locazione tradizionale.

Spesso in questi uffici si tende, per ragioni di spazio non sempre proporzionato al numero dei dipendenti, ad ottimizzare ogni singolo metro quadro, comprimendo le scrivanie nei vari ambienti.

La Fase 2, che probabilmente prevederà, appunto, misure stringenti in tema di distanze sociali, obbligherà molte di queste imprese all’affitto di un ufficio, di una seconda sede, dove allocare parte dei dipendenti ai fini di essere in regola.

Ciò non solo per prevenire il contagio ma soprattutto per prevenire eventuali ricorsi da parte dei dipendenti, che aumenteranno esponenzialmente a causa della recente decisione di classificare il Covid non come malattia, ma come infortunio sul lavoro (Inail), con serie conseguenze, anche pensali, per il datore di lavoro.

Se si pensa che allo stato attuale sono previsti incentivi per l’affitto solo per locali di categoria C1 (negozi), il costo per le imprese potrebbe essere insostenibile anche in termini di gestione, dal momento che sarà necessario, per poter tornare ad operare, ad adeguarsi immediatamente con ovvio dispendio di energie e tempo del personale, che si dovrà dedicare alla ricerca e all’attrezzaggio del nuovo ufficio.

direur uffici
In tutti questi casi e per queste gravi difficoltà che si troveranno ad affrontare le imprese, il business center,  giocherà un ruolo chiave: il settore conoscerà una grande crescita, poiché sarà in grado di offrire soluzioni immediate ed in linea con le prescrizioni richieste.

 

 

 

 

I centri ufficio infatti presentano, in particolare in questo momento, una soluzione pronta all’uso:

  • offrono postazioni in uffici indipendenti e chiusi, che potranno certamente essere oggetto di ridefinizione in termini di numero delle scrivanie, ma che comunque garantiranno il distanziamento sociale tra le persone;
  • garantiscono – al contrario di soluzioni in coworking- l’uso esclusivo degli uffici da parte di ciascuna azienda, che potrà consentire di adottare in seno all’azienda stessa il proprio Protocollo di Sicurezza, obbligatorio ai sensi della normativa vigente e utile ai fini di preservarla da eventuali contagi dei propri dipendenti;
  • offrono una soluzione immediata per tutte le aziende non in regola con le dimensioni dell’ufficio rispetto al numero dei dipendenti o con la distribuzione delle postazioni lavorative;
  • consentono di noleggiare solo le postazioni eccedenti e solo per il tempo necessario, con ovvio risparmio di risorse economiche ;
  • permettono di eliminare tutti i mq legati alle aree comuni di un appartamento che seppure scarsamente utilizzati, incidono sul costo dell’affitto come ad esempio corridoi, reception, bagni, salette caffè, balconi, sale riunioni, tutte aree comuni che sono incluse nei centri ufficio;
  • evitano l’affitto di un secondo  appartamento uso ufficio, eliminando tutti i costi di avvio,  ricerca, di attrezzaggio, arredo, cablaggio e gestione, investimenti ancor di più importanti se legati ad un periodo limitato che ne rende impossibile l’ammortamento;
  • consentono la sottoscrizione di contratti flessibili e temporanei, quindi limitati al solo periodo di emergenza e con la possibilità di ampliare e diminuire il numero delle postazioni prenotate;
  • forniscono una soluzione alternativa al coworking per tutti i dipendenti – anche un solo dipendente – che non possono lavorare nella propria sede ma che non vogliono lavorare da casa.

direur ufficiIn tale ottica si può affermare che il mondo dei business center conoscerà un nuovo rinascimento, non solo poiché acquisirà le quote di mercato dei coworking, ma anche perchè amplierà il proprio target, che oltre ad essere costituito da aziende internazionali o nazionali,  comprenderà sempre di più aziende locali, non più in grado di ottemperare con i classici appartamenti uso ufficio, le prescrizioni in tema Covid19 che il Governo si appresta ad adottare.

Il centro ufficio giocherà pertanto un ruolo chiave nella riorganizzazione degli uffici di grandi e piccole aziende consentendo loro di poter ripartire in totale sicurezza, sollevati da incombenze e da investimenti consistenti.

Se gli uffici residence tradizionalmente hanno da sempre un’importante funzione sociale per le imprese – poiché consentono a piccole realtà di poter essere immediatamente operative con un piccolo investimento, di potersi concentrare sulla propria attività delegando l’avvio e  la gestione dell’ufficio, di dimensionare l’investimento per le sedi in funzione della crescita del proprio business, di creare sinergie con altre aziende presenti nei centri- nello specifico momento storico che si sta vivendo, caratterizzato da un’emergenza sanitaria ed economica, i centri ufficio assumono un ruolo chiave per il rilancio dell’economia locale e nazionale.

Un ruolo sociale non riconosciuto dallo Stato, ma che per spirito di impresa e natura stessa dell’attività, si trovano comunque a giocare.

Il Centro Uffici Direzionale Eur offre alle aziende ed ai professionisti diverse soluzioni, tutte sanificate ed attrezzate secondo le attuali prescrizioni: si va dagli Uffici Direzionali in Affitto algli uffici open space ,con scrivanie temporaneamente distanziate fino alle postazioni all’aperto, che con la bella stagione, consentono di lavorare in totale tranquillità al riparo da ogni rischio di contagio.

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *